Le carte Sibille sono note per dare risposte dirette e dettagliate, ma la qualità della risposta dipende molto dalla qualità della domanda.
Una domanda vaga produce spesso una risposta confusa.
Per ottenere indicazioni chiare, bisogna imparare l’arte di porre domande ben formulate.
1. Domande aperte vs domande chiuse
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Domande aperte → iniziano con come, perché, in che modo.
Esempio: Come posso migliorare la comunicazione con il mio partner?
Vantaggio: stimolano risposte ricche di dettagli. -
Domande chiuse → prevedono un “sì” o “no”.
Esempio: Troverò lavoro entro 3 mesi?
Vantaggio: rapide, ma rischiano di non spiegare il contesto.
💡 Consiglio: alterna le due tipologie per avere sia un quadro generale che una conferma precisa.
2. Essere specifici
Domande generiche come Come sarà il mio futuro? sono troppo ampie.
Meglio delimitare l’ambito:
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Come si evolverà la mia situazione lavorativa nei prossimi 6 mesi?
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Qual è la prospettiva della relazione con Marco entro l’anno?
Ricorda: come dico sempre alle mie amiche/clienti "più è specifica la domanda, più è specifica la risposta".
3. Evitare domande multiple
Non chiedere: Troverò lavoro e incontrerò l’amore quest’anno?
Meglio fare due domande separate: una sul lavoro e una sull’amore.
Le carte risponderanno in modo più chiaro.
4. Formulare in positivo
Anziché chiedere: Perché non trovo mai l’amore?
Puoi chiedere: Cosa posso fare per attirare una relazione felice?
Il cervello (e l’energia della lettura) reagiscono meglio a formulazioni orientate alla soluzione dei problemi.
5. La domanda di approfondimento
Dopo una risposta che lascia dubbi, chiedi un dettaglio in più:
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Cosa posso fare per migliorare questa situazione?
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Quali ostacoli devo superare?
Conclusione
Porre domande efficaci alle Sibille significa essere chiari, specifici e orientati a capire il “come” e il “perché”.
Una buona domanda è già metà della risposta.
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